Montecosaro, Fronte Verde presenta una lista per le prossime elezioni comunali
MONTECOSARO 14.12.2023 – Non abbiamo più frontiere e barriere a mantenerci nelle nostre comode e programmate certezze del tempo che fu. I nostri giovani dovranno impostare una vita più mobile e flessibile ma contemporaneamente più libera e più ricca di opportunità. L’appartenenza è destinata insomma ad essere sempre meno un dato burocratico e inerte: è sempre più un fatto attivo e dinamico. L’identità dei cittadini evolverà di pari passo alla loro capacità di ridefinire e rafforzare il vincolo solidale che li unisce, di darsi coinvolgenti obiettivi comuni, di accrescere il “capitale sociale”, con la ricchezza che viene dalla cooperazione tra cittadini. I comuni camminano: sono progetto e politica, non solo memoria e folklore. “Un conto è essere burocraticamente Montecosaresi, averlo scritto dalla nascita sulla carta d’identità, un altro sentirsi e divenire Montecosaresi. L’identità non è qualcosa che si possa conquistare per mero diritto di nascita: Montecosaresi si diventa sempre”. Una cittadinanza nuova per chi arriva e una cittadinanza rinnovata per i nativi. Dalla cittadinanza “burocratica” si passa alla “cittadinanza di qualità”. Nei secoli scorsi, i paesi nascevano e si sviluppavano “sopra un colle”, si circondavano e si raccoglievano all’interno di mura, ciò avveniva in rapporto alle crisi del momento: i comuni erano sempre in guerra fra loro, le epidemie colpivano intere popolazioni, le invasioni straniere (barbari, ma anche briganti e malfattori) determinavano i temi delle crisi del tempo, così nascevano per autodifesa. Oggi le crisi del nostro tempo sono cambiate, sono altre le problematiche dei nostri tempi; l’inquinamento, lo smog, i cambiamenti climatici, per citare i principali e più importanti; nonché le esigenze della modernità: strade, viabilità, comunicazioni, che ci porta a prediligere di costruire in pianure. Per questo oggi quando pensiamo a nuovi insediamenti abitativi, dobbiamo pensare a come il sistema ecologico lavora, e con quali strumenti difende la “vita naturale”, contro queste invadenze e pericolose realtà. Le edificazioni del futuro devono nascere “intorno”, avendo al centro come guida della vita, il Bosco. L’albero e la natura devono essere la guida centrale su cui edificare nuovi quartieri o zone industriali-commerciali, polmoni verdi di vita e armonia, da cui far partire tutte le strutture accessorie di vita comunitaria, (spazi pubblici, strade, scuole, servizi). Di fronte al tema è “insignificante” dirsi conservatori o progressisti, così come diventano insignificanti le vecchie categorie di destra o sinistra. Cittadinanza infatti non è soltanto una questione burocratica, ma soprattutto l’orgoglio di partecipare alla realizzazione di progetti futuri di crescita della comunità comunale, nell’interrogarsi sul proprio futuro, la propria storia e le proprie radici. È un’occasione per ripensare Montecosaro e per essere all’altezza di un patrimonio storico, religioso, ambientale, urbano unico al mondo. Per il centro storico e soprattutto per le periferie disumane e abbandonate, dove l’alienazione la fa da padrona. Si è creata una crescita senza identità, questa cementificazione continua della bellezza del nostro territorio è stata determinata da una complessità di fattori culturali, economici e politici ed è dipesa in gran parte da strumenti urbanistici inesistenti o condizionati da piccoli e scellerati interessi. Per questo l’attuale fase di decadenza nel pensare la Città non è conseguenza di mancanza di tecnici e architetti, poiché ne abbiamo di straordinaria rilevanza. La Città ideale non è quella fondata sulla perfezione dei suoi rapporti ma quella che esprime degli ideali, ed è plasmata da una cultura “politica” nel senso più pieno e originale del termine: è quindi, l’assenza di politica di qualità che determina l’attuale sviluppo informe del territorio. La politica per non ridursi a mera amministrazione dell’esistente e per tornare ad affrontare il cuore dei problemi, deve tornare ad attribuire “significato” alla polis e “senso” alla comunità dei cittadini. Bisogna ricostruire quel ‘’genius loci’’ che sintetizza organicamente la crescita della Città, la modernizzazione con la tradizione, l’anima dei luoghi con la vita dei cittadini. L’amore per Montecosaro vuol dire bene comune, appartenenza comunitaria, difesa dell’ambiente, conoscenza e tutela del patrimonio artistico, monumentale e paesaggistico. Quello che ci occorre, per un Rinascimento possibile, è una nuova avventura del pensiero politico.